martedì 6 febbraio 2007

Il cuore di un uomo dentro il corpo di un grande atleta


Simone Moro.
E' solo un uomo, e come direbbe lui, non e' ne' il più bravo ne il più bello (sono parole sue, eh!). Ma sicuramente e' l'alpinista più umano fra tutti. Per il poco tempo che ho potuto conoscerlo di persona ne ho apprezzato la sua personalità.
Ed ora lui tenta la scalata del Broad Peak (8047 m) e del K2 (8611 m) in invernale. Una grande impresa alpinista certo, ma quello che mi sta sorprendendo di piu' in questo momento e' il modo in cui questa volta viene affrontata una spedizione di questo genere.
Attraverso un sistema satellitare Simone e' in perenne collegamento con i suoi fan e con i suoi familiari, oltre a mandare delle piccole relazioni spedisce anche delle foto e dei video. Io ogni giorno guardo la sua pagina con gli occhi di un bambino sognante, e' bellissimo poter ammirare in diretta quello che sta affrontando, con i suoi commenti parlati con il fiatone dell'alta quota. Forse qualcuno potrà criticare questa estrema pubblicizzazione, ma in tutto questo c'e' anche una forte voglia di uscire dai soliti canoni dell'alpinismo d'alta quota e ritrovare l'umanità che troppe volte in questa società si dimentica.
Quindi senza altri commenti vi rimando al link del suo sito e del sito dove potete vedere i video della sua impresa.

Sito di Simone Moro qui.
Sito Extrime HD su Simone moro qui.

lunedì 5 febbraio 2007

La via laterale del giovane - Parte I

E' da un po' che che avevo in testa questa via, una successione di due creste che si ergono a fianco del rifugio Scarpeggin.


Attenzione! Questa relazione e' bastata su UNA sola uscita su questa via! La cresta non e' ancora segnata NE' messa in sicurezza, quindi non vi consiglio di non avventurarvi se non siete esperti e non conoscete la zona. Soprattutto fate attenzione alle pietre pericolanti che si trovano su tutto il percorso!


In questa prima relazione cercherò di descrivere brevemente la via che abbiamo percorso insieme ad due miei amici non che compagni di avventura.

L'avvicinamento parte dal posteggio della località Curlo a pochi Km da Arenzano, da qui si prende un sentierino indicato con una palina con scritto "Cian di Mu", si prosegue per circa 10 minuti dopo di che ci si unisce al sentiero V che scende verso Arenzano. Noi proseguiamo dritti verso una piccola ma decisa salita, verso la fine della salita si incominciano a vedere delle rocce ai lati del sentiero, arrivati nei pressi dei piloni dell'alta tensione si trova l'inizio della via.
Subito propone una serie di salti, che possono essere affrontati in svariati modi, chi vuole cercare una linea piu' difficile trovera' modo di divertirsi. Inoltre, tutti i salti sono facilmente evitabili dal prato.
Sostanzialmente la via si divide in due creste divise da una ventina di metri di tratto erboso, forse la parte piu' difficile' e' la zona centrale, ossia l'ultimo salto della prima cresta e il primo salto della seconda cresta, dove si consiglia l'uso della corda.

Negli altri casi non abbiamo usato ne corde ne assicurazioni. Fermo restando che questa prima uscita e' stata fatta per valutare la fattibilità di poter arrampicare su questa cresta.
L'arrivo e' sul sentiero A a poche decine di metri dal rifgugio Scarpeggin, si sta pensando anche di continuare la cresta oltre il sentiero A, ma ancora non abbiamo trovato una via abbastanza consistente.

Il grado della via e' un II / III, crediamo con qualche passaggio di IV (comuque non ancora provato), sara' nostro impegno e soddisfazione segnare e pulire questa via.

Alla prossima!